L’illuminazione intelligente trova sempre più spazio nelle case, sia per la semplicità di realizzazione che per i costi bassi. Lampadine connesse e intelligenti rappresentano un must per la domotica, vediamo quali soluzioni applicare e gli ultimi trend di mercato.
L’illuminazione Smart e il risparmio energetico
La lampadina che garantisce il più ampio risparmio energetico è sicuramente il LED. La più utilizzata in un impianto di illuminazione smart, gestibile a distanza e capace di agire autonomamente a seconda delle situazioni, come la sera poco prima del rientro in casa o con l’arrivo del tramonto. Le lampadine a LED appartengono alla classe A del consumo energetico. Alcune possono rientrare nella classe B ma sono tendenzialmente prodotti di scarsa qualità. La vita media di una lampadina a LED, inoltre, può raggiungere senza problemi i 15–20 anni.
Ma quali sono i vantaggi oltre a quello del risparmio? Senza dubbio un miglioramento della qualità della vita all’interno delle mura domestiche. Un concetto che si avvicina molto alla disciplina tecnico-scientifica denominata illuminotecnica. La materia è complessa e presuppone ampie competenze. Come ci suggerisce il blog di tecnologia resetweb.com, studia l’illuminazione tenendo in considerazione diversi aspetti, tra cui l’architettura e il design, l’efficienza energetica, la sicurezza, l’impatto ambientale e i benefici sul piano fisiologico (migliore qualità del sonno, rilassatezza, ecc.). Tutti principi che possono aiutare a definire le caratteristiche di un impianto di illuminazione smart ideale.
Di quanta luce abbiamo bisogno?
La funzione primaria di un impianto di illuminazione è ovviamente quella di far luce: è importante stabilire la quantità di luce di cui abbiamo bisogno, ma anche la qualità della stessa. Il parametro da prendere in considerazione è il lumen (lm), ci indica la quantità di luce emessa dalla lampadina. Per calcolare la quantità di luce adeguata, dovremo dividere il valore del lumen per i metri quadri e otterremo il lux, ovvero la quantità di luce che arriva sulla superficie. Suggeriamo di garantire 100 lux per le zone di passaggio (come anditi o disimpegni), dai 150 ai 250 per il bagno, dai 200 ai 400 per il salotto e la cucina, dai 100 ai 200 per la camera da letto.
Dosare la luce tramite l’impianto smart
I valori appena descritti possono essere utilizzati come riferimento, teniamo comunque presente che tutte le lampadine smart hanno la possibilità di regolare l’intensità della luce emessa, così come la temperatura, con variazioni dai toni più caldi a quelli più freddi. Le lampadine RGB/RGBW sono capaci di generare migliaia di colori diversi, ricreare atmosfere particolari o adattarsi al trascorrere delle ore. Ad esempio i toni freddi durante le ore diurne ci aiuteranno a mantenere alto il nostro livello di attenzione, mentre nelle ore antecedenti il sonno sarebbe bene orientare la temperatura verso toni più caldi. Il tutto in maniera automatica.
Gli automatismi
Veniamo ora al punto: di cosa si compone nel concreto un impianto di illuminazione connesso e gestibile a distanza? Non ragioniamo più solo in termini di lampadine, ma anche di lampadari, lampade a terra, strisce LED. Se le luci standard a temperatura colore fissa andranno destinati ad ambienti di servizio come ripostigli, garage o cantine, le luci RGBW – descritte in precedenza – troveranno posto nelle zone più vissute dell’abitazione.
Si accenderanno al momento giusto e varieranno con il passare delle ore: ad esempio sarà possibile impostare una lenta accensione al mattino e una tonalità calda durante la sera, oppure ancora luci forti e tonalità tendenti al al bianco per stimolare la concentrazione. Potremo attivare luci pulsanti in occasione di una festa e favorire lo spegnimento dell’impianto tramite sensori di passaggio, una volta fuori dall’abitazione. L’automatismo potrà inoltre fungere da antifurto, per simulare una presenza in casa con l’accensione e lo spegnimento delle luci.
Connessione allo smartphone e agli assistenti vocali
Il controllo sul sistema di illuminazione intelligente può essere effettuato tramite smartphone, installando un’app dedicata. Gli smartphone possono localizzare la nostra posizione esatta ed avviare l’automazione quando usciamo di di casa o prepararci l’accoglienza al nostro rientro, secondo le preferenze impostate.
Tutti i prodotti in commercio possono essere controllati tramite apposita applicazione, ma cosa succede se i dispositivi sono di marche differenti? È possibile sfruttare i sistemi che uniscono tutti i controlli in un unico strumento, come ad esempio gli assistenti virtuali. Al momento dell’acquisto è importante controllare che i prodotti siano compatibili con il sistema scelto, come Apple, Google Assistant ed Amazon Alexa. Se utilizzate dispositivi Apple assicuratevi che i dispositivi siano compatibili con HomeKit. Non è detto che questi non rispondano anche a Google Assistant o Amazon Alexa, ma l’integrazione potrebbe essere limitata. Se invece si utilizzano dispositivi basati su Android, il consiglio è quello di acquistare prodotti che siano compatibili con Google Assistant o Amazon Alexa.